Lettori fissi

domenica 15 novembre 2009

VOSTRO ONORE, LEI NON PUO’ ‘TWITTARE’!



Mentre in USA sempre più giudici guardano con favore all’uso di Twitter in aula, la vecchia Albione va in controtendenza.
La BBC riporta infatti la notizia di un magistrate, Steve Molyneux, costretto a presentare le dimissioni, a seguito di formale lagnanza da parte di un collega, per aver usato Twitter messaggiando a proposito di alcune cause trattate dalla corte della cittadina di Telford, nel Shropshire.

Molyneux, che esercita da ben sedici anni, si difende sostenendo di non aver compiuto alcun illecito e di non aver arrecato pregiudizio alle cause in esame, in quanto l’oggetto dei suoi tweet verteva su argomenti già resi di pubblici in corso di udienza.

Le motivazioni del suo gesto sarebbero unicamente dettate dalla volontà di rendere trasparente il sistema giudiziario. In quest’ottica, i suoi tweet sarebbero un servizio alla comunità, la quale, del resto, avrebbe letto le stesse cose attraverso l’edizione serale del quotidiano locale.

In Gran Bretagna, le magistrates court sono le corti penali di grado inferiore formate solitamente da tre magistrati. Sono molto efficienti, perché esauriscono il 95% del contenzioso, garantendo l’ordine sociale delle comunità cittadine. Hanno anche una limitata competenza civile su alcune dispute in materia di diritto di famiglia, sulle scommesse e i giochi d’azzardo e sulla regolazione delle licenze per la vendita di bevande alcoliche.

(Bartolo da Sassoferrato)

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