Lettori fissi

venerdì 6 novembre 2009

UNA LEGISLAZIONE A MISURA DI INTERNET


La straordinarietà del mezzo Internet ha messo a dura prova i vecchi modelli di business.

Gli altrettanto vecchi modelli legislativi hanno tentato sinora di proteggerli non solo senza peritarsi di capire la natura dell’ ‘avversario’ che si parava loro dinanzi, ma – cosa ben più grave - senza nemmeno chiederselo.

E mentre, in questo solco, Usa ed Europa dibattono sull’efficacia e sulla legittimità della dottrina Sarkozy, che intende imporre la disconnessione forzata e preventiva in capo agli utenti sospettati di file sharing (senza peraltro tenere conto delle fallimentari operazioni figlie di quest’ottica, come hanno dimostrato i processi di sapore maccartista promossi dalla Recording Industry Association of America, che non hanno comunque impattato sul fenomeno), dal lato opposto c’è chi si concentra seriamente sull’altra via possibile: assecondare la tendenza e trarre beneficio anziché contrastarla in modo totalitario (e anche molto velleitario, visti i non-risultati ottenuti).

Così, ad esempio, il Canada commissiona ad un’ università londinese una ricerca, i cui dettagli possono leggersi a questo link, per appurare se il file sharing sia davvero dannoso per le vendite dei cd.
I risultati non sono affatto sorprendenti per chi si è sempre avvicinato alla questione senza pregiudizi (il che esclude naturalmente le etichette discografiche): il file sharing, nel complesso, non solo non danneggia le vendite, ma può anzi incoraggiarle. Una cosa che hanno già capito parecchi musicisti e anche alcuni scrittori, come ad esempio Paulo Coelho, che da tempo offre sul suo blog il download gratuito di alcuni suoi titoli, assicurando come questa pratica abbia innalzato le sue già cospicue vendite.
Da allora Coelho è diventato un sostenitore della libera distribuzione come mezzo per incrementare il commercio di opere.

Ad artisti e imprese tocca dunque la sfida di capire come riconfigurare il proprio modello di pensiero, mutuato da abitudini vecchie di secoli. Pena venire irrimediabilmente travolti dall’inarrestabile nuovo che avanza.

Ai giuristi va invece la sfida, affascinante, di ripensare le leggi (a cominciare da quel pezzo da museo della nostra legge sul diritto d’autore) in modo da riuscire a disciplinarlo senza cercare di strangolarlo (mossa non solo controproducente ma assolutamente senza speranza), bilanciando al contempo i vari diritti in gioco e fronteggiando un mezzo che i padri del nostro diritto non potevano neppure vagheggiare nei loro sogni più temerari.

Allargando lo sguardo oltre le problematiche del file sharing ma dell’intero web, c’è da aggiungere che purtroppo, per quanto riguarda l’Italia, permane su questo tema un atteggiamento dettato da paura e ignoranza del mezzo, che ha portato più volte a tentativi di imbrigliamento disastrosi.

Avvisaglie non certo rassicuranti per il nostro futuro.

(Bartolo da Sassoferrato)

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