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mercoledì 11 agosto 2010

QUASI TRECENTO CAUSE PER IL DISASTRO NEL GOLFO DEL MESSICO


Il foro di New Orleans è solitamente considerato, da molti avvocati, più favorevole agli attori che ai convenuti. E proprio in questo foro sono state incardinate quasi trecento cause, nei confronti di British Petroleum PLC - la compagnia responsabile del disastro ecologico nel Golfo del Messico - e altri convenuti.

Inoltre, poiché New Orleans si trova a soli 130 chilometri di distanza dall'epicentro della castastrofe, gli avvocati attorei hanno pensato che i potenziali giurati sarebbero stati meglio disposti verso i loro clienti, in quanto molti residenti di questa cittadina hanno subito anch'essi danni specifici.

Vani sono stati i tentativi di alcuni convenuti di ricusare il giudice Carl Barbier, che presiederà le udienze.
I convenuti, fra l'altro, avrebbero preferito il foro di Houston, tradizionalmente più favorevole ai colossi petroliferi, anche se la previsione è che, comunque, la maggior parte delle liti verrà transatta.
La città texana sarà invece teatro solamente delle cause avviate dagli azionisti della compagnia petrolifera britannica.

A New Orleans, l'oggetto del contendere sarà principalmente il danno emergente e il lucro cessante da parte di operatori nel settore della pesca, del turismo e della ristorazione. Tuttavia, non mancano citazioni da parte di semplici pescatori, di proprietari di immobili o terreni, e di lavoratori rimasti feriti o di parenti di lavoratori rimasti addirittura uccisi nell'esplosione della piattaforma di trivellazione.

Infine, il giudice Barbier dovrà anche esaminare il comportamento tenuto dalla proprietaria della piattarforma, la Transocean Ltd, per limitare i danni provocati.

Barbier, ex presidente della Louisiana Trial Lawyers Association, venne nominato nel 1998 da Bill Clinton ed è considerato dai colleghi un "eccezionale giurista".

Bartolo da Sassoferrato

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